lunedì 14 marzo 2016

Biancaneve e i sette nani: Il cartone preferito di Adolf Hitler!



Biancaneve, nota anche come Biancaneve e i sette nani, è una fiaba popolare europea. 


La versione attualmente conosciuta è quella scritta dai fratelli Grimm, Jacob e Wilhelm, in una prima edizione nel 1812, pubblicata nella raccolta Kinder- und Hausmärchen (Fiabe dei bambini e del focolare), evidentemente ispirata a molti aspetti del folclore popolare, del quale i due fratelli erano profondi studiosi. 
La città di Lohr in Bassa Franconia sostiene che Biancaneve sia nata in loco.
Esiste un'altra fiaba dei fratelli Grimm in cui la protagonista si chiama Biancaneve: Biancaneve e Rosarossa. Non esiste alcuna correlazione fra le protagoniste delle due fiabe, che nell'originale tedesco hanno anche due nomi leggermente diversi: Schneewittchen (la Biancaneve di Biancaneve e i sette nani) e Schneeweißchen (quella di Biancaneve e Rosarossa). I due nomi hanno lo stesso significato; il primo è scritto secondo i dialetti della Bassa Germania, il secondo quelli dell'Alta Germania.

L’eterna storia di Biancaneve, la figlia del re che crede nel grande amore, ostacolata in tutti i modi dalla matrigna Grimilde, invidiosa che la ragazza sia più bella di lei. Nel suo peregrinare, la protagonista soggiornerà in casa di sette nani che lavorano in miniera, verrà avvelenata dalla strega (sempre Grimilde), morirà e risusciterà grazie al Principe Azzurro. Praticamente, la più classica delle favole.

 Ma perché dovremmo aver voglia di riguardarlo oggi, da adulti? Perché ci sono un sacco di cose che non sappiamo sul cartone animato più famoso della storia. 

Eccone 10:

 1) È costato 6 volte di più del budget iniziale di 250.000 $
 Pensate, siamo alla fine degli anni ’30, in Europa ci sono i regimi totalitari e la Guerra Mondiale è a un passo mentre negli Stati Uniti si fa la storia dell’animazione con questo film. Il brutto è che Biancaneve e i sette nani è costato alla produzione una cifra davvero del tutto astronomica, un milione e mezzo di dollari. Lo stesso Walt Disney, per produrlo ha messo un’ipoteca sulla casa. Fosse andato male, sarebbe stata la fine del suo impero.

 2) È stato il primo film di cui sia uscito il disco della colonna sonora
 Prima di questo film, non si era soliti commercializzare il disco di una colonna sonora. Eppure le canzoni di Biancaneve erano talmente belle che nel 1938 uscì anche il vinile della Victory Records contenente alcuni pezzi da Frank Churchill, Larry Morey e Leigh Harline per il film. La voce più presente è quella di Adriana Caselotti che interpretava Biancaneve (in italiano doppiata da Rosetta Calavetta e da Lina Pagliughi al canto).

 3) Era il film preferito di Adolf Hitler, che ne disegnava anche i personaggi
 Ce lo vedete il führer, uno degli uomini più cattivi della storia, andare pazzo per Biancaneve e i suoi amici nani? Eppure quel film era uno dei suoi preferiti. I direttore di un museo norvegese si è spinto ad affermare di aver trovato dei disegni di Hitler raffiguranti i nani e Pinocchio della Disney, che come da copione sono stati comprati all’asta molto velocemente. La notizia potrebbe anche essere vera, dopotutto Hitler prima di darsi alla politica era un pittore.

  
4) Per fare la voce della strega, la doppiatrice originale si è tolta la dentiera
 Ah, come si entrava nel personaggio negli anni 30, non ce n’è. Infatti Lucille La Verne, la doppiatrice originale della strega cattiva (che interpretava anche la bella matrigna Grimilde) per ricreare la voce roca e sinistra della vecchia megera che tenta di uccidere Biancaneve, si è tolta la dentiera in studio di registrazione, tra la sorpresa dei tecnici.

 5) Nei trailer dell’epoca, Walt Disney presentava i nani al pubblico
  Walt Disney si è esposto tanto per il suo primo lungometraggio, al punto da giocare con le action figure dei suoi personaggi nel trailer del film (definito dalla critica: eccitante come un western e divertente come una commedia). In questo video lo vediamo mentre presenta uno ad uno tutti i suoi nani, dando una breve descrizione del loro carattere.

6) La prima prova per un personaggio animato umano Disney fu fatta nel 1934
 Come sapete, la Disney è sempre stata famosa per i suoi animali antropomorfi (prima dei Classici Disney). Quindi Topolino, Paperino, Pippo e soci. La più grande scommessa per la casa di produzione americana era di rappresentare gli esseri umani. La prima prova convincente in questo senso è avvenuta nel 1934 nel cortometraggio The Goddess of Spring, all’interno della serie Silly Simphonies. Un cartone sulla Dea della Primavera e sul Diavolo che la insidia.
  
7) Biancaneve bacia tutti i nani tranne Pisolo
 Biancaneve mangia la mela della strega, viene creduta morta e solo il bacio del Principe Azzurro la fa tornare in vita. Questo lo sappiamo tutti. Poi i nani fanno festa e Biancaneve li bacia tutti sulla testa. Tutti? Se guardate la scena qui sopra e li contate, ne bacia solo sei. Ma non erano sette? Per motivi imprecisati, dal party finale è stato escluso Pisolo, che probabilmente dormiva da qualche parte.

 8) Era in programmazione un sequel, Il ritorno di Biancaneve
 In origine sarebbe dovuto essere un cortometraggio animato dal titolo autoesplicatico Il ritorno di Biancaneve. Purtroppo però la sua lavorazione non ha mai lasciato la preproduzione, quindi non sapremo mai quali di quali altre avventure sarebbe stata protagonista Biancaneve. Esistono solo i primi disegni dello storyboard, che però spiegano ben poco.

 9) Ne sono state fatte innumerevoli parodie vietate ai minori
 Dispiace dovervi informare che il personaggio più innocente di tutta la filmografia mondiale è stato un bel po’ di volte pervertito a dovere, protagonista negli anni di parodie per adulti di tutti i tipi, sia animate che con attori veri. Nel caso ve lo stiate chiedendo, sì, anche coi sette nani. I link però ve li cercate da soli.

 10) Grazie a questo film, Walt Disney ha costruito i Disney Studios
 Praticamente, tutta la vita di Walt Disney è cambiata grazie al successo mondiale di Biancaneve. Nessuno credeva veramente che il film potesse andare bene, nemmeno la moglie di Walt. Alla fine, non solo ha vinto un Oscar, ma ha anche incassato 8 milioni di dollari in tutto il mondo. Grazie a quei soldi, Disney ha potuto aprire il Walt Disney Studios a Burbank, in California, in cui sono stati girati tutti gli altri Classici Disney.